Riportare le lancette indietro di un’ora è fonte di stress psicofisico

Riposare bene è il fondamento del benessere, siamo tutti d’accordo.

Per questo la maggior parte dei cittadini europei vive come un disagio il fatto di cambiare ora due volte l’anno, in occasione del passaggio da ora legale a solare e viceversa.

La routine del sonno è uno dei capisaldi della salute, in quanto approfittare di un giusto riposo e di una adeguata quantità di sonno si traduce in una migliore capacità cognitiva, fisica, nonché in un sistema immunitario più forte.

Quando vengono modificate le nostre abitudini sonno-veglia a risentirne è anche il rapporto di coppia.

Emicranie, insonnia, depressione e nervosismo sono solo alcune delle controindicazioni del cambio dell’ora.

Problemi che incidono – e non poco – sulla serenità familiare e sul rapporto di coppia.

L’umore dei partner non è certo di quelli più disponibili ai rapporti, per lo meno per una settimana.

Sembra che sia questo il tempo minimo per riprendersi dal passaggio al nuovo orario.

Ma c’è chi ne patisce fino a due settimane.

La proposta di abolizione del sistema del cambio dell’ora è stata avanzata lo scorso anno, ma non è ancora chiaro se e quando sarà accolta.

Nel frattempo, come si può fare per ridurre i disagi?

Uno dei consigli più gettonati è di esporsi il più possibile alla luce solare nei giorni immediatamente successivi al cambio dell’ora.

La causa di malinconia e tristezza è infatti principalmente correlata alla minore disponibilità di ore di luce.

Inoltre si può prevedere di ricorrere ad un’alimentazione con qualche strappo alla regola per alzare i livelli di serotonina: un pezzetto di cioccolato fondente prima di andare a dormire potrebbe risollevare le sorti di una nottata di insonnia!

 

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