di Monica Micheli*
Uno studio del Centro Integrato di Sessuologia “Il Ponte” di Firenze inquadra un fenomeno più diffuso di quanto si possa pensare…
Perché una coppia decide consensualmente di aprirsi ad altri partner sessuali?
Chi, tra lui o lei, lo propone?
Come varia la relazione, dopo?
Lo scambismo è un tema che suscita innegabilmente curiosità.
Che si trovi l’idea inaccettabile, che resti una fantasia o che si concretizzi, è una pratica che comunque solleva numerose domande in ciascuno di noi.
Ad alcune di queste hanno dato risposta i ricercatori del Centro Integrato di Sessuologia “Il Ponte” , nell’ambito dello studio “Lo scambismo in Italia“, presentato alcuni giorni fa a Firenze.
Innanzitutto va fatta una distinzione: lo scambismo non equivale al poliamore.
Lo scopo dello scambio di coppia non include la ricerca di nuove situazioni affettive.
La coppia, in sostanza, resta tale e intende preservare il proprio rapporto sentimentale, pur prevedendo – a seconda degli accordi tra Lui e Lei – la possibilità di fare sesso con altre persone.
Come la mettiamo con la gelosia?
E’ un’altra delle FAQ sull’argomento, la cui risposta potrebbe sorprendervi…
Ma andiamo per ordine: lo studio del Centro Integrato di Sessuologia “Il Ponte” ha coinvolto 204 persone, 44 delle quali hanno asserito di aver praticato lo scambio di coppia almeno una volta.
L’orientamento degli scambisti è prevalentemente eterosessuale (82% del campione maschile, 50% di quello femminile), con un dato interessante riguardante la bisessualità femminile, che rappresenterebbe il 40% delle intervistate (9% per quanto riguarda i maschi).
Partendo da considerazioni risultate dalla letteratura precedente – come per esempio il fatto che il desiderio delle donne sfumerebbe nel tempo perché esse tendono ad abituarsi ad una relazione sessuale abitudinaria e quindi potrebbero essere attratte da nuove configurazioni – è stato chiesto quali siano le motivazioni che hanno spinto a provare lo scambio di coppia.
Per il 52% degli intervistati (F:35% – M: 69%), la molla è stata una fantasia cullata da tempo.
La curiosità ha mosso il 41% (F: 50% – M: 30%).
Provare emozioni forti è stato l’intento del 23%, mentre accondiscendere a un desiderio del partner è stata la risposta del 14% del campione.
Risollevare il rapporto di coppia, così come la noia non sembrano essere il traino per quest’esperienza (rispettivamente 4,5% e 2%).
In genere l’input arriva da uno dei partner (68%), in prevalenza dall’uomo, ma è notevole la percentuale di quanti dicono di aver scelto insieme di avvicinarsi allo scambio di coppia (32%).
Come dicevamo, la distinzione tra sesso e affetto è molto netta nel mondo dello scambismo.
Ciò argina, almeno in parte, il problema della gelosia.
La metà degli scambisti intervistati ha infatti asserito di non essere mai stato geloso, mentre a provare talvolta gelosia è il 41%.
E dopo? Cosa succede?
Solo il 7% (percentuale, tra l’altro, tutta femminile) sostiene che il rapporto di coppia abbia risentito negativamente dell’esperienza.
Per la metà del campione è stato addirittura un elemento di rinforzo; il 43% non ha avvertito sostanziali differenze.
Di pari passo la soddisfazione sessuale: il 64% degli scambisti sostiene di essere più appagato dalla propria sessualità, mentre il 4% (anche in questo caso solo donne) riferisce che questa sia peggiorata.
A questo proposito uno studio del 2018 si è concentrato sul paragone tra coppie scambiste e non, rilevando che le prime sembrano essere maggiormente soddisfatte della propria vita sessuale.
Ciò probabilmente perché non vanno incontro al processo di abituazione, ma anche perché riservano al sesso più tempo e impegno, acquisendo più competenze; inoltre hanno modo di attuare all’esterno della coppia fantasie non condivise.
E’ indicativa la percentuale relativa alla probabilità di raggiungere l’orgasmo: 92% negli scambisti, 78% nei non scambisti.
Dati interessanti e, per alcuni versi, sorprendenti…aspettando l’approfondimento sul bondage, che sarà il tema del prossimo seminario organizzato dal Centro Integrato di Sessuologia Clinica “Il Ponte”, in programma a Firenze il 3 aprile.