I lavori domestici gravano ancora in massima parte sulle donne

E’ una mezza soddisfazione poter asserire che sì, rispetto al passato gli uomini italiani sono generalmente meno recalcitranti a dare una mano in casa…

Però ad armarsi di ramazza e pentole, secondo i dati Istat/Eurostat, sono comunque in netta maggioranza le donne: parliamo dell’81%.

Una percentuale che lascia l’amaro in bocca, pensando che secondo un sondaggio di GQ sono 7 su 20 invece i maschi che si depilano…

Più estetica, ma meno secchio e mocio, insomma.

A poco poi è valso almeno un decennio di chef al maschile che imperversano in ogni rete televisive con decine di programmi di cucina: tra i fornelli, è comunque ancora lei.

Magra consolazione leggere dalle colonne del New York Times che le cose oltreoceano non vanno meglio e che una donna con una casa disordinata è giudicata in maniera molto più severa rispetto al parallelo maschile.

Il pregiudizio ancestrale che i lavori di casa e la cura dei figli siano appannaggio delle donne, insomma, è duro a morire.

Un retaggio culturale che non trova giustificazione, dal momento che sono sempre di più le famiglie che vedono occupati professionalmente entrambi i membri della coppia.

Sarebbe dunque ovvia una spartizione delle incombenze più paritaria.

E’ per questo che le nuove generazioni andrebbero educate ad una visione equa, dove non ci sono “lavori da donne” come pulire il bagno o spolverare, ma esistono collaborazione e senso pratico.

Certo, come è noto, i giovani imparano più che altro per emulazione, ispirandosi ai modelli familiari.

Ecco perché è essenziale che ciascuno si rimbocchi da subito le maniche!

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