Dall’India, alla Persia, al Nord Africa e infine a noi: la melanzana ha compiuto un lungo viaggio per raggiungere la nostra tavola
Nel medioevo il prefisso melo– veniva usato per indicare alimenti che venivano da lontano, esotici.
Alcuni ritengono che l’etimo del termine risieda nella cattiva reputazione di cui si vestì la melanzana non appena sbarcata sui nostri lidi: consumata cruda, come si suppone sia stato inizialmente fatto, può causare disturbi allo stomaco. Di qui l’appellativo di mela-non-sana.
Addirittura il medico arabo Avicenna le temeva come presunte colpevoli di epilessia e pazzia.
A risollevare la nomea di uno dei vegetali più apprezzati del mondo ci pensarono gli chef francesi, attorno al 1600, che le consigliavano come potentissimo afrodisiaco.
La cucina mediterranea, specialmente nell’ultimo secolo, ha ampiamente interpretato la melanzana, che ormai si consuma in ogni periodo dell’anno.
Ma è nel periodo estivo che questo ortaggio andrebbe ampiamente consumato, in quanto poco calorico e ricco di sali minerali, che andrebbero dunque a sostituire quelli persi con la sudorazione aumentata del clima caldo.
Perchè possiamo concordare con gli chef francesi in merito alle virtù afrodisiache della melanzana?
Potassio, magnesio e fosforo in essa contenuti rappresentano un serbatoio di energia fresca e di buonumore…oligoelementi consigliatissimi agli amanti!
Molti scritti della tradizione indicano inoltre la melanzana come antinfiammatorio naturale e calmante del sistema nervoso.
Quindi perchè non proporla nel corso di una cena afrodisiaca?
Magari seguendo la ricetta che vi proporrò domani: BURGER VEGANI DI MELANZANA!
Monica Micheli, prima vera esperta di Cucina Afrodisiaca ed Evoluzione Relazionale, owner del web-magazine www.ErosKitchen.com