di Monica Micheli*

Saper leggere le emozioni degli altri e reagire in modo appropriato è un’abilità non troppo diffusa…

Eppure è fuori discussione che molti problemi di comunicazione, nei rapporti quotidiani, sarebbero automaticamente eliminati.

Interpretare i sentimenti di chi ci sta davanti, immedesimarci, senza porci a priori in una situazione di superiorità porta a costruire e a mantenere relazioni sane.

Chiamiamola empatia.

Specie in un rapporto di coppia, ovvero una situazione esclusiva, di per sé complicata da gestire, l’intelligenza emotiva dei partner (meglio se di entrambi) è in alcuni casi il segreto del successo, inteso come serenità e appagamento.

Le persone con un Q.E. (quoziente emotivo) alto sanno controllare le proprie reazioni, indirizzare i pensieri e le emozioni in modo da evitare accumuli esplosivi, per così dire.

Avere un’intelligenze emotiva sviluppata ci consente di rapportarci in modo proficuo con gli altri, a tutto vantaggio di collaborazione, rispetto e semplificazione.

Ma l’intelligenza emotiva si può acquisire? O è un dono naturale?

Il fatto di saper entrare in connessione con se stessi e con gli altri è sicuramente qualcosa che abbiamo appreso attraverso il modello genitoriale o comunque potremmo aver scelto, anche inconsciamente, un tutor in materia, che ci ha ispirato e al quale abbiamo tentato di assomigliare.

Ciò proprio in virtù del fatto che abbiamo percepito che l’empatia ci fa vivere meglio.

Questa intuizione, dunque, potrebbe essere qualcosa di innato, un tratto caratteriale.

A livello pratico, possiamo mantenere, migliorare o addirittura acquisire intelligenza emotiva attraverso uno sforzo consapevole.

Tra le discipline più recenti, la meditazione mindfulness è la più mirata ad ottenere questo scopo, ovvero fornire gli strumenti che consentano di dare uno sguardo profondo ai propri pensieri ed emozioni, dialogando con essi.

Attualmente sono molti i professionisti ad operare anche al servizio delle coppie, così da strutturare il lavoro in modo da ottenere vantaggi nella relazione.

Alla base, naturalmente, deve esserci il desiderio forte da parte dell’individuo di conoscersi e crescere.

Monica Micheli

Monica Micheli

 

 

Monica Micheli, prima vera esperta di Cucina Afrodisiaca ed Evoluzione Relazionale, owner del web-magazine www.ErosKitchen.com

 

Scrivici su whatsapp!
Invia