Intelligenza erotica: la nuova frontiera del sapiosexual.

Nel gioco della seduzione, c’è una forma di attrazione che passa attraverso l’intelligenza.

Se vi chiedessi di pensare alla prima cosa sessualmente attraente in una persona, quanti di voi mi risponderebbero: “Il Q.I”?

Forse nessuno. Anzi, quasi certamente. Tuttavia, se così fosse, ci troveremmo in presenza di un sapiosexual.

Chi è il sapiosexual?

Questo termine, coniato per la prima volta nel 1998, è balzato all’attenzione degli “addetti ai lavori” solo negli ultimi anni e descrive, inquadrando un preciso orientamento sessuale, una persona che misura la carica erotica di un individuo in base al grado della sua intelligenza.

Secondo l’urbandictionary.com per “sapiosexual” si intende una persona il cui “orientamento è caratterizzato da una forte attrazione per l’intelligenza, spesso al di là del genere sessuale e dei meccanismi consueti”.

In altre parole, se quando incrociate qualcuno la scintilla che fa infiammare il vostro desiderio erotico fa leva sulla sua intelligenza, per cui questa ne diventa il primo fattore di attrazione, allora potreste definirvi “sapiosexual”.

Il cervello, dunque, diventa più attraente di qualunque parte del corpo o tratto del carattere. Poichè i sapiosexual sono sessualmente attratti da persone altamente intelligenti, brillanti e smart, la loro tendenza, durante il gioco della seduzione, è quella di mettere in secondo piano il lato estetico e focalizzare la loro attenzione sul modo di comunicare dell’altra persona. Eppure, il corpo, non va del tutto dimenticato.

Infatti, come ricorda il filosofo Slavoj Žižek su Internazionale: “Quando si fa l’amore con qualcuno toccare il corpo è fondamentale. Si dovrebbe ribaltare il luogo comune secondo cui il desiderio sessuale è fisico mentre l’amore è spirituale: l’amore sessuale è più fisico del sesso senza amore”.

Dunque, nell’ottica del vero amore, non esisterebbe una reale attrazione mentale che non faccia leva anche sul fattore “corpo”. 

Diversa, seppur convergente in alcuni punti, sembra essere la posizione della sessuologa Consuelo Casula per la quale: “La componente cognitiva intellettuale è fondamentale. Il sesso è meno istintivo e animale di quanto pensiamo. E anche se è passionale, tenero, sfrenato, non basta. Ironia, flessibilità, capacità di ascolto creano curiosità – hai voglia di scoprire una persona interessante – e poi desiderio. Oggi qualcosa sta cambiando. Dopo il “sii bella e stai zitta”, forse gli uomini cominciano a rivalutare l’intelligenza, a non relegarla tra i complimenti di riserva per le bruttine. Le donne, che sono “avanti”, hanno sempre considerato sexy il quoziente intellettivo. E del resto, avete mai visto una seduttrice stupida?”.

Per i sapiosexual dunque, come afferma la sessuologa Consuelo Casula: “L’intesa cerebrale aiuta a creare quella complicità che rende unico il legame, come un’affinità elettiva”.

Questa tesi, è confermata anche dalla dottoressa Rossi, che fa notare come per i sapiosexual la stimolazione fisica è qualcosa di semplicemente complementare: «La nostra mente ha un grande potere sull’erotismo che possiamo sperimentare. Quindi se trovo sexy una persona che mi parla di filosofia, quello stimolo può diventare importante per la mia eccitazione e forse anche per il piacere. La risposta è sì, anche senza una stimolazione fisica diretta si possono provare sensazioni intense di piacere, e per alcuni anche di orgasmo. L’attrazione, il muoversi verso l’altro è mediato dall’intelligenza, diremo una sorta di intelligenza erotica che scatena le stesse reazioni chimiche di una attrazione sessuale».

Una nuova frontiera, dunque: l’intelligenza che attiva la stimolazione del desiderio sessuale come momento più importante del gioco della seduzione.

Se avete voglia di mettervi alla prova, cliccate qui e scoprire le tre regole del flirt perfetto!

Scrivici su whatsapp!
Invia