Tradimenti in aumento, facilitati dalle nuove tecnologie

Un tempo era la stanza della fotocopiatrice sul posto di lavoro.

Oggi i tradimenti si consumano in rete…e nemmeno con la soddisfazione di incontrare l’amante nel mondo reale!

Tempi duri per i corteggiatori virtuali – perlomeno sposati: forse non sanno che è considerata infedeltà coniugale anche quella perpetrata attraverso Whatsapp e che quindi può costare una separazione con addebito.

Negli ultimi anni sono aumentate a dismisura le cause per infedeltà coniugale – quasi il 30% del totale annuo in Italia.

I giudici sono così chiamati a verificare foto, messaggi, cuoricini scambiati sui social, decidendo se si tratti o meno di un approccio che possa essere considerato lesivo del rapporto fiduciario tra marito e moglie.

Oltre la metà dei tradimenti accertati legalmente hanno preso il via in modo virtuale, portando quindi Internet al primo posto nella classifica dei luoghi dell’amore.

Troppi complimenti su Facebook possono costare molto caro!

Se è vero che scorrere i profili dei social o curiosare tra i siti di appuntamenti on-line può essere un diversivo difficile al quale rinunciare, gli habitué della faccina con il bacio dovrebbero davvero dosarle con parsimonia, pena un mensile stellare.

Infedeltà, quelle virtuali, nemmeno troppo difficili da scoprire: basta scordare lo smartphone incustodito o il pc in stand-by senza password.

Se dunque la scappatella è tecnologicamente agevolata, lo è anche la sua scoperta da parte del coniuge tradito…

Niente più pedinamenti, insomma.

Viene da chiedersi se la poesia sia morta anche in questo settore…!

 

 

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