Chi cerca l’amore in rete pecca di ambizione, dice una ricerca.

Forse c’è chi vede i siti di online dating come una grande pasticceria, ricca di prelibatezze irresistibili: è difficile riuscire a rispettare il budget…

Lo conferma uno studio su vasta scala condotto dall’Università del Michigan, secondo il quale la maggioranza delle persone che cercano incontri in rete scelgono partner di ben il 25% più attraenti di sé.

Per misurare la desiderabilità degli utenti, i ricercatori hanno analizzato la quantità e la lunghezza dei messaggi ricevuti.

La teoria è che non solo la quantità di approcci online sia importante per verificare quanto una persona sia considerata virtualmente affascinante, ma anche il tempo che un corteggiatore spende per lasciare un messaggio ricco di contenuto.

E’ un atteggiamento molto diffuso: sembra che chi considera un utente più alto nella gerarchia della desiderabilità ritenga necessario giocare più carte per tentare di portare a casa un risultato nei siti e nelle app di incontri online.

Non risulta, però, che tale metodo in linea di massima sia efficace, ovvero non è che chi scrive messaggi più lunghi abbia più possibilità di essere ricontattato.

Anche se, a dire il vero, il 20% di chi adotta tale sistema e persevera per lungo tempo prima o poi ottiene un riscontro.

La teoria della gerarchia di desiderabilità spiegherebbe il perché molti utenti dei siti di incontri lamentino di ricevere poche risposte: chi è considerato maggiormente attraente non sente il bisogno di rispondere a chi ritiene inferiore.

Se ne deduce, per l’appunto, che in genere online si tenta di approcciare chi ha delle caratteristiche più gettonate delle nostre.

La scelta in rete di profili che riteniamo affascinanti resta comunque un primo superficiale approccio in un’eventuale relazione: sta alla capacità di ciascuno riuscire a comunicare chi si è veramente il successo di un incontro.

Se vuoi saperne di più su come NON presentarti online, leggi il nostro approfondimento!

 

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