di Monica Micheli*

Sono un’appassionata della cucina tradizionale, perché da essa si può capire molto della storia di un popolo.

Le frattaglie, ad esempio, sono un elemento molto importante nella cultura gastronomica italiana.

Penso al pani ca meusa in Sicilia, al lampredotto in Toscana, agli abbuoti campani…

Nella mia storia personale, la parte più utilizzata del quinto quarto – così sono definite le interiora – è sempre stata il fegato.

Il Nord Italia lo impiega da sempre in piatti sostanziosi, come ad esempio il fegato impanato alla milanese o quello alla veneziana.

Viene da sempre consigliato alle persone che abbiano carenza di ferro o debilitate.

Se andiamo a verificare le sue proprietà, possiamo in effetti dar ragione alla vox populi.

Il fegato, infatti, contiene proteine ad alto valore biologico e ferro biodisponibile, ovvero facilmente assimilabile dal nostro organismo.

Al giorno d’oggi sono molte le persone che, avvezze ai preparati industriali e ai cibi poco connotati da gusto, non apprezzano la particolarità del fegato, il suo sapore dolce-amaro.

Invece, anche per quanto riguarda l’aspetto afrodisiaco, è una delle poche carni che consiglierei, in previsione di una serata romantica.

Il suo effetto rinvigorente si percepisce quasi all’istante, tanto che chi, come me, si è riabituato a sentire il proprio corpo e a risponderne alle necessità, ne sente il bisogno nei periodi particolarmente faticosi.

La presenza importante di colesterolo va tenuta in considerazione da chi debba tenere sotto controllo tale parametro.

Mentre gli amanti apprezzeranno il contenuto di zinco, fosforo, selenio e potassio, tutti elementi molto importanti per la cucina dell’amore.

Domani vi guiderò nella preparazione del FEGATO ALLA VENEZIANA.

Monica Micheli, prima vera esperta di Cucina Afrodisiaca, owner del web-magazine ErosKitchen.com e Tutor di Cucina Afrodisiaca per Detto Fatto

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