di Monica Micheli*
Il linguaggio dei colori ha su di noi grande presa, che ne siamo consapevoli o no
Tempo fa ci siamo soffermati sull’analisi di due colori carichi di significato, quali il rosso e il nero.
Due caratteri forti, per così dire, e molto utilizzati nel campo della seduzione.
Nelle storie molto passionali, la lingerie – soprattutto femminile – e la biancheria da letto è quasi un must che siano o rosse o nere.
Nel primo caso perché il rosso è il colore del sangue che scorre rapido nelle vene del cacciatore e della preda e il nero perché rappresenta il fascino del mistero, dell’ignoto.
C’è però un terzo colore dalla semantica molto carica: il bianco.
Culturalmente, in occidente, siamo abituati ad associare immediatamente il bianco alla purezza delle giovani spose.
In oriente è il colore del lutto, perché associato al sudario che avvolge il defunto.
Indicativamente è però molto diffusa l’associazione con il divino, il sacro, la fede.
Indossare il bianco in un incontro romantico, specie se è una delle prime volte che usciamo con una persona che vorremmo sedurre, può trasmettere un senso di sicurezza, serenità e tranquillità.
Con il bianco vogliamo abbagliare, restare impressi, instillare un senso quasi di reverente ammirazione, devozione.
Non è raro sentirsi ammaliati da chi indossa il bianco, il colore delle presenze angeliche.
E’ anche la stuzzicante dissonanza tra il trascendente e l’immanente che può rappresentare una potente arma di fascino: il desiderio di possedere qualcosa di puro, quasi sacro.
Il candore virginale è a volte d’attrattiva più che un eloquente succinto abito rosso.
Per tali motivi, a meno che non vi stiate recando in Cina, dove il bianco è un colore ancora molto inviso nei momenti di festa, indossare questo colore può avere dei sorprendenti effetti su chi volete affascinare…
Monica Micheli, prima vera esperta di Cucina Afrodisiaca ed Evoluzione Relazionale, owner del web-magazine www.ErosKitchen.com