“Aumentare le dimensioni del pene è una chimera”. Lo afferma uno studio britannico.

Le misure contano oppure no?

Per lo meno per chi ambirebbe a un membro di qualche centimetro più lungo, sì.

Negli ultimi anni sono aumentate a dismisura le richieste di interventi chirurgici e non chirurgici per l’allungamento del pene.

Complice probabilmente la facilità di accesso alla pornografia online, gli standard nell’immaginario sia maschile che femminile sono decisamente più alti della media.

Come dimostrato in questo articolo, le misure medie di un pene caucasico sono: lunghezza 14,15 e circonferenza 12,23…ben differenti dalle mitiche misure del Rocco nazionale!

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Il sogno di un fallo più considerevole è però molto diffuso.

C’è a questo proposito una cattiva notizia, che viene dalla rivista scientifica Sexual Medicine Reporting: le procedure chirurgiche e non chirurgiche per aumentare le dimensioni del pene non solo non funzionano, ma comportano anche rischi elevati.

I risultati del sondaggio, svolto interpellando circa 1.200 pazienti, hanno rilevato una generalizzata insoddisfazione rispetto ai risultati, nonché varie controindicazioni quali ad esempio intorpidimento permanente, deformità del pene, accorciamento e disfunzione erettile.

Per trattamenti non chirurgici per ottenere l’allungamento del pene si intendono estensori, sostanze iniettabili per aumentare la circonferenza e pompe a vuoto, ovvero rimedi usati anche per trattare la disfunzione erettile.

Gli interventi chirurgici includono l’incisione del legamento sospensivo (la tecnica più popolare tra quelle esaminate nello studio), l’innesto di tessuto e la ricostruzione del pene.

Il costo medio di tali operazioni può arrivare a 50 mila euro, ma considerati i risultati della ricerca sembra non sia un investimento proficuo.

Forse meglio dare ascolto ai nonni, quando dicevano che l’importante è la capacità di utilizzo…!

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