Quando nascono i giocattoli erotici più noti?
Innanzitutto facciamo un distinguo: si definiscono dildo quei sex toys privi di vibrazione usati per la penetrazione che vengono inseriti nella vagina o nel retto al fine di ottenere una sensazione di pienezza e di pressione che molti trovano piacevole.
Il vibratore, come il dildo, può imitare la forma del pene, ma funziona a batterie e quando è acceso produce una vibrazione.
Secondo un sondaggio effettuato due anni fa da Donna Moderna, il 67% delle donne intervistate ha usato un dildo o un vibratore almeno una volta nella vita.
Di queste, il 45% ha usato i giocattoli erotici per aumentare il proprio piacere sessuale, il 42% per ravvivare il rapporto col partner e il 13% perché era alla ricerca di qualcosa di nuovo.
Un mercato in continua espansione, quello dei sex toys, che – secondo la storica Rachel Maines – prende il via nel 1880 come strumenti clinici atti ad affiancare il massaggio terapeutico eseguito da levatrici e medici sin dai tempi di Ippocrate.
Non che in epoche precedenti non si ricorresse a dei surrogati per ottenere il piacere: ci sono tracce dell’utilizzo dei dildo già nell’arte greca, romana ed egizia.
Curiosamente, fino alla fine degli anni Venti del secolo scorso, i vibratori venivano pubblicizzati dalle riviste femminili americane come dei normali elettrodomestici atti a garantire salute e benessere.
Quali sono, in effetti, i benefici dell’utilizzo di dildo e vibratori?
L’autoerotismo – o comunque il raggiungimento dell’orgasmo – allevia lo stress: il rilascio di ossitocina stimola il rilassamento e disattiva le zone del cervello associate a paura e ansia.
Inoltre aiuta a combattere l’insonnia, grazie al rilascio di endorfine.
Le stesse hanno un effetto euforizzante ed analgesico, tanto che avere dei rapporti sessuali o indursi autonomamente un orgasmo è consigliato anche durante il ciclo, come abbiamo visto in questo articolo.
Tanti buoni motivi per tenere questi aiutanti nel comodino, per giocare da soli o in coppia.